Prima di analizzare la situazione delle singole provincie occorre fare alcune premesse.
1) “Omofobia”, “stereotipi”, “discriminazione”, “bullismo”, “violenza di genere”. Quando un’Azienda Sanitaria Locale (ASL) entra in una scuola con un progetto educativo su questi temi, dobbiamo mettere in conto la possibilità che voglia influenzare i nostri figli per far loro accettare l’omosessualità, far credere che possono decidere il proprio sesso e quindi considerare le relative esperienze come “una possibilità” (1).
2) Analizzare i progetti delle ASL. Ci siamo focalizzati sui progetti con titoli del tipo: “Benessere Individuale e Relazionale”, “Contrasto Comportamenti a Rischio” e “Sessualità e Affettività”. Sono le categorie generali che possono favorire la diffusione di
– “affetto e sentimenti” così intesi: «la pornografia è usata per la masturbazione e masturbarsi è un fatto del tutto naturale»;
– ideologia omosessualista (gender): «un rapporto omosessuale ha le stesse caratteristiche di un rapporto eterosessuale» e in caso di dubbi «si può contattare l’Arcigay tel. […] o il Telefono Amico Gay tel.»;
– aborto, pillola del giorno dopo, ecc.: nel caso si resti incinta ci si può «rivolgere a uno Spazio Giovani o a un Consultorio pubblico […] per chiedere di interrompere la gravidanza»;
– malattie veneree (epatite A, sifilide, ecc.): «Oltre all’AIDS esistono altre malattie a trasmissione sessuale […] per fortuna quasi tutte queste malattie sono curabili» (3).
In tutti questi progetti viene sempre inculcato una sorta di “dogma”: “basta mettere il preservativo e puoi fare quel che vuoi”.
E’ perciò indispensabile che sia la famiglia a controllare in prima persona il PTOF e i progetti della scuola dei figli: di seguito si indicherà dove verificare quelli attivati dagli “Spazi Giovani” nelle scuole dei nostri ragazzi.
3) Perché solo questi? Per evitare allarmismi fuori bersaglio: se è vero che la nostra Regione stanzia ogni anno milioni di euro per diffondere gender e perversioni, non si può avere la certezza che ogni progetto abbia questo scopo, né che ogni operatore delle ASL sia senza coscienza.
Inoltre, il dettaglio di ogni progetto viene generalmente tenuto nascosto. Ad es. ci han riferito che i progetti contro le dipendenze considerano innocua la marijuana ma, non avendone certezza, non li abbiamo qui ricompresi.
4) Famiglia e Scuola. Pertanto, è bene che ogni famiglia ricordi che
– nella nostra Regione la scuola si accorda spesso direttamente con le ASL, senza controlli da parte dei Provveditorati agli Studi o altri (autonomia);
– talvolta le scuole portano i ragazzi a visitare Consultori familiari, Spazi Giovani, Spazi Donna. Queste strutture della Regione si occupano generalmente di counselling contraccettivo, pillola del giorno dopo, verifica stato di gravidanza, interruzione Volontaria di Gravidanza (aborto), educazione affettiva e sessuale;
– il profilattico è considerato una specie di divinità, un viatico miracoloso per ogni “affettività” e sentimento;
– la pillola del giorno dopo può avere effetti abortivi (4);
– la pillola dei 5 giorni dopo contiene un principio attivo che l’AIFA ha constatato essere gravemente dannoso per il fegato (5);
– nella nostra Regione la pillola del giorno dopo viene distribuita gratuitamente e senza il consenso dei genitori (6).
5) Le informazioni fornite dalle ASL delle diverse province.
- Abbiamo ridotto all’essenziale il documento “Spazi giovani” (relativo al 2017) con i progetti nelle singole scuole di tutta la Regione (7):
difenderelavita.org/db/Progetti_Spazi_Giovani_Regione_2016_2017_rid.pdf
(vi possono essere più pagine per la stessa ASL provinciale). - Siccome spesso non si trova nulla sul progetto proponiamo, come esempio del “a cosa fare attenzione”, un estratto del catalogo dell’ASL di Bologna, cerchiato in rosso (8). Suggeriamo di leggerlo prima di cercare nella propria provincia:
difenderelavita.org/db/ObiettivoSaluteBologna_2018-19_rid.pdf - Vediamo ora cosa si può trovare sui siti delle ASL provinciali.
5.a) Piacenza. Questa ASL non mette sul sito cosa fa nelle scuole ma, come risulta dal documento “Spazi Giovani” citato più sopra, nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 9 scuole, 78 classi e 709 ragazzi. Dalla “Relazione preventivo” del 20/7/2018 (9) l’ASL intende arrivare a “educare” il 19% della popolazione giovanile.
5.b) Parma. In fondo alla pagina https://www.ausl.pr.it/auslperlascuola/default.aspx c’è un motore di ricerca che vi permette di individuare quali progetti sono attivati. Come risulta dal documento “Spazi Giovani”, nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 32 scuole, 198 classi e 4.491 ragazzi.
5.c) Reggio Emilia. A pag. 103 della “Relazione sulla performance 2017” (10) si dichiara che sono stati “educati” all’“amore” 1.841 adolescenti e 4.725 studenti nella fascia 14-19, pari al 21,4% degli alunni. Anche qui l’ASL non mette sul sito cosa fa in quali scuole: dal documento “Spazi Giovani”, nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 19 scuole, 74 classi e 1.973 ragazzi.
5.d) Modena. Dalla pagina http://saperesalute.ppsmodena.it/ è possibile scoprire se la scuola dei nostri figli è coinvolta nelle attività dell’ASL: da non trascurare la categoria “rischio infettivo”. Il documento “Spazi Giovani ecc.” citato più sopra, informa che nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 56 scuole, 390 classi e 9.164 ragazzi: percentualmente è la provincia più critica.
5.e) Bologna. Si veda quanto detto all’inizio del punto 5. Il documento “Spazi Giovani”, informa che nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 71 scuole, 474 classi e 10.342 ragazzi.
5.f) Imola. Anche qui l’ASL nasconde cosa fa e in quali scuole; qualche informazione è presente alle pagine 122-124 del Bilancio 2017 (11): «la percentuale di adolescenti raggiunti da interventi scolastici è del 18,05%, corrispondente a n. 1.110 ragazzi su un totale di n. 6.150 frequentanti le scuole secondarie». Dal canto suo, il documento “Spazi Giovani”, informa che nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 15 scuole, 117 classi e 2.794 ragazzi.
5.g) Ferrara. È preoccupante il non aver trovato informazioni perché il solo documento “Spazi Giovani” informa che nel 2017 sono stati sottoposti a progetti di “affettività” 47 scuole, 225 classi e 5.282 ragazzi.
5.h) Romagna. Il sito dell’ASL fornisce varie informazioni, compreso un Catalogo (12) che, pur non facendo capire di cosa si parla, può essere utile a risvegliare l’attenzione. Dal documento “Spazi giovani” si ricava che sono stati “educati” in
– ambito Ravenna: 19 scuole, 181 classi, 3.766 ragazzi;
– ambito Forlì: 23 scuole, 217 classi, 2.659 ragazzi;
– ambito Cesena: 5 scuole, 19 classi, 418 ragazzi;
– ambito Rimini: 11 scuole, 109 classi, 2.214 ragazzi.
Prima di concludere ricordiamo che i dati numerici sono relativi esclusivamente agli “Spazi Giovani”: Comuni e Province danno corso ad ulteriori progetti gender o di perversioni sessuali (13)
6) Conclusione: che fare?
Si suggerisce di informare tempestivamente il Vescovo e i Vicari per la Pastorale Giovanile e per la Salute. Se il vescovo è sensibile alla famiglia potrebbe sostenere l’organizzazione di strutture di difesa, come è accaduto ad esempio a Cesena (14).
Altro fronte da informare è quello dei partiti ancora sensibili alla difesa della vita e della famiglia, ma per essere ascoltati occorre avere peso elettorale e, quindi, essere organizzati.
Pertanto, occorre soprattutto ricordare che “nessuno risolverà il problema per conto vostro”, ovvero che ogni famiglia deve attivarsi, informarsi e dar corso a comunità di difesa (15).
Infatti, se è vero che questi progetti dovrebbero essere inseriti e dettagliati nel PTOF e che esiste il “consenso informato preventivo” (16), è altrettanto vero che quasi nessun dirigente scolastico rispetta i diritti della famiglia e pertanto occorre decidersi a “fare gruppo” con altri genitori e associazioni di studenti.
FattiSentire.org
NOTE
(1) Cfr. https://www.osservatoriogender.it/bologna-un-rapporto-sulla-diffusione-del-gender-nelle-scuole/
(2) Cfr., tra i tanti temi, https://www.osservatoriogender.it/emilia-romagna-pandemia-di-epatite-gay-cosa-ce-dietro/
(3) Le citazioni sono tratte da “Sesso? Sicuro!” edito dal Servizio Sanitario dell’Emilia-Romagna per le secondarie di II grado. Analoghi temi vengono insinuati surrettiziamente nelle scuole di grado inferiore: http://www.fattisentire.org/db/sesso-sicuro-AUSL-ER.pdf
(4) Cfr. https://www.difenderelavita.org/pillola-del-giorno-dopo-la-verita/
(5) Cfr. https://www.difenderelavita.org/e-salta-fuori-che-la-pillola-del-giorno-dopo-distrugge-il-fegato/
(6) Cfr. https://www.difenderelavita.org/emilia-romagna-pillola-abortiva-gratis-fratelli-ditalia-non-ci-sta/
(7) La versione integrale è qui: http://www.saperidoc.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/962
(9) Cfr. www.ausl.pc.it/ctss/seduta.asp?id=49
(10) Cfr. https://apps.ausl.re.it/DocSuiteAmministrazioneTrasparente/Series.aspx?idSeries=25&history=False
(11) Cfr. http://www.ausl.imola.bo.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/6455
(12) Cfr. https://www.auslromagna.it/images/CATALOGO_2018-2019_12_ottobre_definitivo.pdf
(13) Un solo esempio: http://www.provincia.ra.it/In-evidenza/Nasce-il-Progetto-Educare-alla-parita
(15) Cfr. http://www.totustuus.it/Per-una-lotta-intransigente-al-gender/
(16) Cfr. https://www.osservatoriogender.it/scuola-e-consenso-informato-uno-spiraglio-contro-il-gender/
Ottimo lavoro. Sarebbe interessante conoscere i passaggi e le modalità con cui è stato condotto per poterlo replicare in altre regioni e non solo a governo di cs: Purtroppo su questi temi le maggioranze fanno scelte sostanzialmente uguali.
RISPOSTA
Si comincia facendo attenzione alle risposte date alle interrogazioni a risposta scritta.
Sicuramente ce ne sono state in tutte le regioni.
Nel caso si abbia peso elettorale LOCALMENTE verificabile dagli esponenti LOCALI: se ne possono chiedere altre, per approfondire, fino a quando la Giunta fornisce o svela dove sono i dati.
A quel punto c’è il faticoso lavoro di analisi, sintesi, presentazione: per questa ultima parte del lavoro ci vuole un minimo di competenza.