Il lavoro prolife in internet
– almeno un case study esemplificativo, evidenziandone i tratti salienti
– alcuni indicatori per un’efficace azione di pressione per la vita svolta attraverso il Web.
Ilaria Nava
E’ di questi giorni la pubblicazione di un lavoro scientifico sulla Ru486 che fornisce al dibattito in corso nel nostro Paese un prezioso contributo. Si tratta di dati spesso taciuti dai media, che sembrano pubblicizzare la Ru come un prodotto sicuro ed efficace e probabilmente ripeteranno il leitmotiv nei prossimi giorni, in occasione dell’imminente visita in Italia di Etienne-Emile Baulieu, cui si deve la temeraria invenzione.
L’articolo compare sul nuovo numero dell’Italian Journal of Gynaecology & Obstetrics, pubblicazione ufficiale della Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo). La Promed Galileo – Società medico scientifica interdisciplinare, ha costituito un gruppo per lo studio dell’aborto medico, composto da esperti in diversi ambiti, che ha realizzato una revisione qualitativa della letteratura sull’argomento.
Ilaria Nava
In molti Paesi dell’Europa dei 27 ha già ottenuto l’approvazione parlamentare, in altri la procedura è ancora in corso. L’Irlanda è l’unico ad averlo reso oggetto di un accesissimo referendum di cui oggi sono attesi i risultati. Anche in Italia presto sarà discusso, visto che il presidente del Senato Schifani mercoledì ha assegnato il disegno di legge di ratifica ed esecuzione alla commissione Esteri di palazzo Madama. Firmato nella capitale portoghese il 13 dicembre 2007 dai capi di Stato e di governo degli Stati membri, il Trattato di Lisbona modifica il trattato sull’Unione europea e il trattato che istituisce la Comunità europea, attualmente in vigore. Un passo importante per il futuro dell’Europa, che però non manca di qualche lato oscuro. Ad esempio, per le implicazioni che potrebbe avere sul diritto di famiglia, come ci spiega Marta Cartabia, ordinario di diritto costituzionale all’università di Milano Bicocca.
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di Ilaria Nava
Le linee guida alla legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza proposte dal ministro della Salute Livia Turco non sono state approvate. La titolare della Salute aveva cercato un accordo con le Regioni giovedì scorso, quando in Conferenza Stato-Regioni aveva sottoposto il proprio testo ai presidenti. Quello della Lombardia era stato l’unico voto contrario, ma sufficiente a impedire l’intesa, che richiede l’unanimità. Un’opposizione più che motivata, sia sul piano formale che sostanziale. Nell’ambito della sua competenza regionale, infatti, la Lombardia ha già emanato con una deliberazione della giunta, le proprie linee guida, in vigore da gennaio. Ieri la partita decisiva.
di Francesco Riccardi
«Amaro in bocca», «enorme delusione», «grave errore del ministro Bindi». Roberto Bolzonaro, presidente dell’Afi, Associazione famiglie italiane, fatica a trattenere il disappunto.
Lo stesso che caratterizza molti ambienti cattolici all’indomani della costituzione del nuovo Osservatorio nazionale sulla famiglia, voluto e nominato dal ministro per le politiche familiari Rosy Bindi.
Spiega Bolzonaro: «Lo dico con dispiacere, perché siamo un’associazione apolitica e non vorremmo dover prendere posizione in una fase elettorale come questa.
Ma visto che le decisioni sono state assunte adesso, e non un anno fa, quando il "vecchio" Osservatorio è scaduto, siamo costretti a farlo. Innanzitutto è scandaloso che sia stato eliminato il contributo del professor Pierpaolo Donati, della scuola bolognese di Sociologia della famiglia, e degli esperti del Cisf. Si tratta di una vera e propria cacciata ed è facilmente intuibile il perché».
Ma c’è dell’altro per Bolzonaro: «L’errore più grave è quello di aver trasformato, a pochi giorni dalle elezioni, un organismo di studio e consulenza in un organo politico. Meglio: partitico. Non voglio entrare nel merito delle singole nomine, ma certo ci preoccupano molte delle personalità scelte per le posizioni assunte sia in ordine al modello familiare di riferimento sia a proposito della questione fiscale che è centrale».
Lieve flessione del numero medio di figli per donna, dall’1,35 del 2006 all’1,34 dello scorso anno
Un po’ meglio rispetto all’1,19 del ’95, ma ancora lontano dal minimo demografico del 2,1%
Crescono le nascite «naturali»: erano il 12,3% nel 2002, sono diventate il 18,6 nell’ultima rilevazione. In Francia e Svezia si arriva al 50%
Nozze ancora in calo. Nelle regioni del Nordest i dati più allarmanti
DA ROMA PIER LUIGI FORNARI
Tra errori e amnesie il nuovo assedio alla legge 40
di Ilaria Nava
In una materia come la procreazione artificiale sembra impossibile ottenere un consenso unanime. Ed ? facile immaginare che anche una legge diversa dalla 40 non troverebbe pi? favore rispetto a quella attuale. Fin dalla sua approvazione questa norma ha avuto tenaci oppositori, gli stessi che hanno appoggiato il referendum del giugno 2005 e che asserivano di rappresentare la maggioranza del Paese. Persino di fronte allo schiacciante successo dei sostenitori della legge hanno continuato a osteggiarla. (altro…)
Qualcosa di occulto si muove astutamente nei gangli della vita sociale del paese.
Non gode della ribalta massmediatica, come la persecuzione di magistrati servi dei poteri forti, ma punta ugualmente a scardinare la colonna portante dell’Italia: la famiglia.
Il fronte contro la legge naturale ha incassato due clamorose e
brucianti sconfitte: il referendum per l’abrogazione della legge 40 e lo stop
dato dal Family Day del 12 maggio 2007 ai DICO del ministro Bindi. Sta
cercando una rivincita e ha individuato come prossimi obiettivi l’eutanasia
(nella forma politicamente corretta del testamento biologico) e l’introduzione
nel nostro ordinamento del reato d’opinione per chi non approva
l’omosessualismo.
Il mese scorso ? stato inserito un emendamento “contro
l’omofobia” nel “pacchetto sicurezza” presentato dal ministro Mastella, poi
ritirato; per “rimediare” all’ennesima sconfitta, la norma contro l’omofobia ?
stata inserita nel progetto di legge contro lo stalking (persecuzione),
che ha ottenuto un corridoio preferenziale che non prevede la discussione in
aula parlamentare.
In questo contesto, ? assolutamente necessario che esista nel
nostro paese – che ha parlamentari bisessuali, gay e transgender,
un presidente di regione gay – un “allarme-omofobia”, che faccia apparire
come necessaria e buona una persecuzione penale degli “omofobi”.
DA MILANO. ?Esistono alternative per produrre cellule embrionali staminali senza produrre embrioni?. Queste parole di Angelo Luigi Vescovi, docente di Biologia all?Universit? di Milano-Bicocca e direttore scientifico dell?Istituto ?Brain Repair? di Terni, sono comparse su Avvenire nel dicembre 2004, ancora prima degli accesi dibattiti per i referendum sulla fecondazione assistita.
?Sono stato buon profeta ? osserva oggi lo stesso Vescovi ? ma le mie parole erano basate su studi che si stavano gi? pubblicando: in particolare i primi risultati erano stati presentati da Alan Trouson, direttore del Monash Institute australiano, a un convegno a Boston nel giugno 2004?.
La strada ? stata poi esplorata da altri: ?Sono usciti gi? lavori su Nature e Cell, ora anche Science: sono le maggiori riviste internazionali, segno del valore di questi studi?. (altro…)