Segnalazione. Aborto: foto verit
Segnalazione
Segnalazione
La Ru486 ha ucciso ancora. Perché insistere?
di Viviana Daloiso
Della Ru486 sappiamo che è una pillola abortiva. Pochi dicono chiaramente cosa comporta il suo impiego, o spiegano le modalità attraverso cui induce l’aborto. E, ciò che più conta, nessuno parla delle 16 donne morte in seguito alla sua assunzione negli ultimi anni.
O meglio sarebbe dire 17, visto che da poco è affiorata in Inghilterra la notizia di una nuova vittima dell’aborto chimico che si insiste a voler introdurre anche in Italia come forma più sicura e meno invasiva.
Marta Cartabia
professore di Diritto costituzionale Università di Milano-Bicocca
L’ultima e definitiva decisione della Corte di cassazione a sezioni unite del 13 novembre scorso sul caso Englaro è una decisione di tipo procedurale. Il ricorso è stato dichiarato inammissibile, perché il soggetto che l’ha proposto – il Pubblico Ministero presso la Corte di appello di Milano – non aveva titolo per farlo, a giudizio della Suprema Corte. Un vizio di procedura, dunque, è quello che conduce alla irrevocabile decisione di sospendere l’alimentazione, affinché Eluana Englaro muoia.
La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso della procura di Milano in merito alla decisione della Corte d’Appello del capoluogo lombardo di sospendere l’alimentazione e l’idratazione di Eluana Englaro, la donna di Lecco in stato vegetativo persistente. Pubblichiamo uno stralcio del capitolo “La soluzione finale: sterminio”, tratto da La banalità del male di Hannah Arendt, Feltrinelli, Milano, 2001.
Tempi.it, 17-11-2008
di Elena Molinari
Avvenire, 18-9-2008
Dagli scienziati elettrizzati dalla possibilità di riportare cellule adulte allo stato embrionale ai luminari della medicina rigenerativa; dalle aziende che cercano la strada più rapida "dal laboratorio al mercato" ai "venture capitalists" a caccia del nuovo filone d’oro su cui investire; dai promotori della ricerca senza limiti ai difensori del veto del governo americano alla produzione di embrioni per scopo terapeutico. Il mondo delle cellule staminali si riunirà allo stesso tavolo, lunedì e martedì prossimi a Madison, la capitale del Wisconsin, per il 2008 World StemCell Summit, l’appuntamento annuale di maggior rilievo in America per il settore. Con gli occhi puntati su un solo, epocale evento: la scoperta di Yamanaka e Thomson, alla fine dello scorso anno, sulla possibilità di trasformare cellule della pelle in cellule in tutto simili a quelle embrionali, e cioè in grado di rigenerare i tessuti nei quali sono impiantate.
Elena Molinari, Avvenire 24 settembre 2008
Le promettenti potenzialità della ricerca che non sacrifica embrioni umani
Dal Brasile uno stop all’aborto legale
La Commissione della Camera dei deputati brasiliana per la Costituzione con un voto a larghissima maggioranza ha dichiarato incostituzionale il progetto per l’aborto legale.
di Piero Pirovano
Avvenire, 7/8/2008
Con profondo senso di umana solidarietà verso le famiglie impegnate nell’assistenza di persone in stato vegetativo permanente, riteniamo necessario esprimere la nostra preoccupazione quali docenti di diritto penale circa alcuni orientamenti desumibili dalle recenti sentenze adottate in sede civile dalla Corte di Cassazione e dalla Corte d’Appello di Milano in merito al caso di Eluana Englaro.
Secondo le argomentazioni svolte dalla Corte d’Appello quale giudice di rinvio, infatti, una volta che sia riferibile per via indiziaria a un soggetto ritenuto irreversibilmente incosciente il desiderio di non vivere tale situazione di grave precarietà esistenziale, l’omissione, da parte delle persone tenute alla tutela, dell’ulteriore somministrazione di idratazione e alimentazione, che provoca la morte del soggetto, sarebbe qualificabile come conforme al diritto.
D’altra parte idratazione e alimentazione, essendo fattori necessari al perdurare in vita di ogni individuo, ancorché sano, non posseggono alcun significato inteso al contrasto di uno stato patologico; non possono, pertanto, costituire, anche quando realizzati attraverso modalità mediche, un trattamento terapeutico e, segnatamente, un trattamento sproporzionato, come tale non dovuto.
Pieta’ e chiarezza
La morte di Piergiorgio Welby
FRANCESCO D’AGOSTINO
(©L’Osservatore Romano – 29 Dicembre 2006)
Pietà e chiarezza. La pietà, la massima pietà, è richiesta quando ci si concentra su di un caso umano come quello di Piergiorgio Welby, un caso straziante, ancor più che doloroso. Chiarezza, la massima chiarezza, è quella invece richiesta da un caso politico, come lo stesso Welby ha voluto che si considerasse il suo caso. Alla pietà si addicono il silenzio, la meditazione e soprattutto la preghiera.
La chiarezza esige invece capacità di analisi e di discernimento, freddezza di ragionamento e soprattutto una profonda onestà intellettuale. Ed esige altresì che la pietà, valore umano profondo e prezioso, venga tenuta separata dall’emotività, dinamica psicologica tanto coinvolgente, quanto in genere effimera e povera di contenuti. Il dibattito pubblico, attivato dalla lettera che Piergiorgio Welby ha inviato il 22 settembre al Presidente Napolitano, chiedendo che gli fosse concessa una "morte dolce", e che per settimane e settimane ha occupato gli spazi massmediatici, e non solo in Italia, ha mescolato assieme temi, istanze e sentimenti diversi, con il fine evidente di alterare l’orientamento profondamente e istintivamente ostile all’eutanasia dominante nel nostro Paese. È presto per poter dire quale efficacia abbia avuto questa campagna mediatica. Ma fin d’ora si può e si deve dire che è stata condotta strumentalizzando indebitamente un caso terribile e pietoso. Puntualizziamo alcuni termini del problema, che comunque, come si vedrà, restano fortemente interconnessi.
Cesare Cavoni e Dario Sacchini Dario, La storia vera della pillola abortiva RU 486; Edizioni Cantagalli; Siena 2008; pp. 288, ISBN: 88-8272-317-8; Euro 21,00.
Sconto su: http://www.theseuslibri.it/product/1626/Vera-storia-della-pillola-abortiva-RU-486-(La).asp
LA VERA STORIA DELLA PILLOLA ABORTIVA RU 486 di Davide Cavoni e Dario Sacchini (Edizioni Cantagalli) nasce per svelare maggiori retroscena riguardo alle storie e agli intrecci intorno a questo farmaco.
“In Italia, con l’eccezione dei quotidiani Il Foglio e Avvenire, era ed è impossibile far arrivare all’opinione pubblica un’informazione corretta e articolata sull’RU 486“
Romano Guardini aveva sottolineato i pericoli derivanti da una concezione per cui “l’uomo è diventato incline a trattare i suoi simili come cose che cadono sotto la categoria dell’utilità”. In tutte le legislazioni la tutela della vita umana rappresenta il coronamento della proibizione di trattare l’uomo come “cosa”.
Di seguito alcuni stralci dell’introduzione: (altro…)