Card. Caffarra, 10 anni di Messa straordinaria e Santa Gianna

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Il 1° novembre del 2007, il Card. Caffarra concedeva una Chiesa nel centro di Bologna per la celebrazione festiva della Santa Messa nella forma straordinaria.
La richiesta era partita da un gruppo di ca. 250 laici pro life e Amici del Timone, la benemerita rivista di apologetica.
In questi dieci anni, quel gruppo di combattenti per la vita – oggi confluito nel Comitato Difendiamo i Nostri Figli – Family Day – ha potuto pregare nel silenzio e raccoglimento, fruendo dei sacramenti grazie a tre sacerdoti diocesani. (altro…)

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DAT, un omicidio in camice bianco

  • PROSEGUE L’ITER EUTANASICO AL SENATO

Dat, un male minore?
No, resta omicidio in camice bianco

I senatori a vita Piano, Cattaneo e Rubbia con il presidente Grasso

Il disegno di legge sulle Disposizioni anticipate di trattamento, dopo essere stato licenziato dalla Camera, prosegue il suo iter in Senato. Mercoledì 27 settembre la Commissione affari costituzionali ha approvato un “parere non ostativo” con osservazioni che ora passerà al vaglio – insieme a tutto il resto del testo di legge – della Commissione Sanità.

Le modifiche al Ddl sarebbero le seguenti: il termine “disposizioni” dovrebbe mutare in “dichiarazioni”. Le prime infatti esprimono un carattere di obbligatorietà maggiore rispetto al secondo lemma che invece manifesterebbe una semplice opinione del paziente la quale potrebbe anche non essere assecondata dal medico. Il senatore di Democrazia Solidale Lucio Romano, già presidente dell’associazione cattolica Scienza & Vita ed estensore del parere, in merito a questa prima modifica dichiara: “profilo caratterizzante del disegno di legge è e deve essere il bilanciamento tra il principio della inviolabilità della libertà personale (articolo 13 della Costituzione) e il diritto alla salute, che l’articolo 32 della Costituzione qualifica come diritto fondamentale della singola persona e come interesse dalla collettività. Alla luce di questa premessa, nel titolo, nonché ovunque ricorra nel disegno di legge, la parola: ‘disposizioni’ dovrebbe essere sostituita con la seguente: ‘dichiarazioni’, al fine di valorizzare la relazione di cura e di fiducia tra il medico e il paziente, così come afferma l’articolo 1, comma 2, del disegno di legge”. In buona sostanza questo cambiamento lessicale dovrebbe rispettare la libertà di cura del paziente e la sfera di autonomia del medico.

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Bologna: arriva il 15° gender bender

Anche quest’anno la città più gaia d’Italia si prepara ad accogliere il «festival internazionale [degli] immaginari prodotti dalla cultura contemporanea». Come sempre, un evento di così grande importanza culturale si svolge col patrocinio del Comune e della Regione – con relativi contributi e sale, teatri e locali dell’amministrazione -, entrambe a guida Partito Democratico.

Ma che cos’è questa «cultura contemporanea» che si celebra?
Un gruppetto di volontari si è preso la briga di spulciare e verificare gli oltre «cento appuntamenti per dodici giorni, in oltre venti spazi della città [che] animano il festival, prodotto dal Cassero, il centro LGBT bolognese», scoprendo che i millantati «cinema, incontri, danza» hanno un unico filo conduttore: la corruzione sessuale delle persone, in particolare dei giovani.

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Chi è Jacob Rees-Mogg, cattolico e antiabortista?

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 Jacob Rees-Mogg,
chi è il cattolico antiabortista
che delude i politicamente corretti in Inghilterra

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Il Portavoce del Family day torna a Bologna

Il prof. Massimo Gandolfini, Portavoce del Family Day, è tornato a Bologna sabato, nella grande biblioteca Bolognini di San Domenico, per ridestare le coscienze e ravvivare l’impegno dei petroniani a favore della vita, della famiglia e della libertà di educazione.

Padre Giorgio Carbone O.P., docente di bioetica e teologia morale alla Facoltà Teologica dell’Emilia Romagna, nell’introdurre il relatore, ha ribadito il perenne valore dei c.d. “principi non negoziabili” che, facendo parte del diritto naturale, sono proponibili e condivisibili anche da chi non crede.

Il prof. Gandolfini ha dapprima esposto l’escalation delle leggi contro la famiglia e la vita dell’ultimo triennio: la semplificazione del procedimento di separazione e divorzio, il divorzio breve, l’introduzione dell’ideologia “gender” attraverso la legge della c.d. “buona scuola”, le unioni civili, sono stati i provvedimenti più eclatanti del precedente Governo “Renzi”.

Con l’attuale Governo, gli attacchi alla vita e alla famiglia sono continuati: i Decreti attuativi delle Unioni Civili, un altro passo verso l’equiparazione con il matrimonio, sono un ennesimo attacco alla famiglia. Mentre procede a marce forzate l’approvazione di una legge di stampo eutanasico, che per giunta riduce il medico a mero esecutore della volontà di morire, all’orizzonte si profila la liberalizzazione della droga e numerose altre minacce, spesso nascoste in leggi dall’apparenza innocente, come quella sul cyberbullismo.

Stiamo seguendo con grande attenzione l’attività parlamentare perché abbiamo promesso al popolo del Family Day che, in prossimità del prossimo passaggio elettorale, indicheremo con precisione chi è degno del nostro voto perché ha difeso la vita. Abbiamo dimostrato di avere buona memoria con il referendum costituzionale e continueremo a farlo in occasione delle prossime elezioni”, ha concluso Massimo Gandolfini.

Il referente del Comitato Difendiamo i Nostri Figli di Bologna ha segnalato il clima di crescente e fruttuosa collaborazione con tutti i partiti del Centro Destra. Una collaborazione che, tra l’altro, ha portato alla luce i finanziamenti alla galassia di associazioni, anche LGBT, che sostengono l’attuale Giunta Comunale; la denuncia per 20 giorni consecutivi dello spettacolo di travestitismo Fa’ Afafine – merito principalmente dell’Avv. Bignami – culminata in un’interrogazione al Parlamento e due al Consiglio Regionale; la denuncia di acquisto da banche del seme per la pratica della fecondazione artificiale eterologa, attraverso un’altra interrogazione al Consiglio Regionale.

 

 

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Insieme per riscrivere la cultura della Vita

Mancano ormai pochi giorni alla VI edizione della Marcia per la Vita, che si svolgerà a Roma Domenica 8 maggio con partenza da piazza della Bocca della Verità alle ore 9,30. I motivi per cui vale la pena non solo partecipare ad una delle più importanti manifestazioni pro life d’Europa ma anche diffonderla tra amici e conoscenti sono sempre gli stessi e riguardano essenzialmente la necessità di portare all’attenzione dell’opinione pubblica, seppur per un giorno soltanto, un argomento quasi dimenticato su cui vige la più stretta censura, ma che è cruciale per le sorti presenti e future della nostra civiltà: l’aborto di Stato.

Nel nome della legge 194 sono stati uccisi migliaia, milioni di esseri umani innocenti e tale genocidio viene attuato giorno dopo giorni negli ospedali italiani, sotto i nostri occhi.  Il problema, ovviamente, non è solo italiano ma europeo e mondiale; si calcola che hanno superato il miliardo le vittime della pratica degli aborti legalizzati nel mondo intero. Non a caso, la Marcia italiana anno dopo anno vede la partecipazione sempre più massiccia di delegazioni straniere che combattono assieme a noi la buona battaglia, in comunione di idee e obiettivi.

Ma quest’anno c’è una ragione in più per partecipare alla Marcia: la Polonia si appresta a varare, con il sostegno della Chiesa Cattolica polacca, una nuova legge sull’aborto la cui ratio si ispirerebbe ai principi della legge naturale e che pertanto porterebbe a qualificare come reato la pratica dell’aborto volontario, senza compromessi né eccezioni di sorta. Occorre considerare che l’attuale legge sull’aborto in vigore in Polonia non è paragonabile a quella italiana, essendo piuttosto restrittiva. Eppure, il governo polacco sembra intenzionato a varare una nuova legge che contiene il divieto assoluto d’aborto e che quindi vada a prendere il posto di quella attuale, che seppur restrittiva rimane pur sempre una norma iniqua.

Ora, il sottoscritto non intende entrare nel merito della questione polacca né mettere in luce le analogie e le profonde differenze con quella italiana. E’ sufficiente prendere atto del fatto che invertire la rotta è possibile e che il governo di un Paese europeo, resistendo alle enormi pressioni delle lobby europeiste, è intenzionato a mettere nero su bianco che l’aborto è un omicidio e non un diritto della donna. Uno degli inganni più pericolosi che hanno limitato e tuttora limitano la lotta all’aborto consiste proprio nel far credere alle persone che indietro non si può tornare, che rappresenta un atto dovuto quello di considerare irreversibile il “progresso” morale e culturale di una società. In realtà, oltre al fatto che il progresso è un concetto filosofico e non un dogma (a cui sembrano sottomettersi anche le gerarchie ecclesiastiche …), bisogna dire che le leggi che regolamentano l’uccisione dell’innocente nel grembo materno non possono essere considerate il frutto del progresso, inteso come il miglioramento nel tempo delle capacità non solo tecniche ma anche umane di una comunità, ma semmai il contrario, ossia esse costituiscono l’evidenza dell’imbarbarimento morale ed intellettuale di un popolo e di una nazione.

Pertanto, vietare l’aborto significa dare il giusto valore alle cose, riconoscere l’intrinseca dignità della persona umana e dunque rimettere sulla strada giusta l’uomo e l’intera società, che altrimenti continuerebbe a procedere spedita verso il baratro. Gli ultimi dati Istat danno conto di una nazione, quella italiana, che sta letteralmente morendo: le nascite sono in costante diminuzione e sono decisamente insufficienti a garantire il necessario ricambio generazionale. L’aborto, e con esso la mentalità abortista antiumana, è indubbiamente la causa principale dell’inverno demografico del nostro Paese e dell’Europa intera, per cui al danno morale si aggiunge il danno pratico, concreto e misurabile. Di quale progresso si parla, dunque, se l’uomo corre spedito verso l’autodistruzione?

La Provvidenza moltiplicherà le nostre forze e quello che oggi sembra un miraggio domani potrà essere realtà. La cultura di morte imperante può essere combattuta e vinta, proprio come dimostra la storia passata e recente. L’aborto di Stato è il crimine dei crimini, la causa principale di tutte le altre derive morali, pertanto la battaglia per la vita è cruciale per le sorti dell’umanità: come possiamo combattere con coerenza gli assalti che provengono dalla teoria del gender e dall’eutanasia, dal proliferare della pedofilia e delle deviazioni sessuali se non rimettiamo mano alle leggi che pretendono di legittimare l’omicidio dell’innocente? Se non sradichiamo l’idea che la vita nascente non è manipolabile e che non vi può essere un reale diritto dell’adulto ad uccidere la creatura che porta nel grembo?

L’appuntamento è a Roma il prossimo otto maggio, per dire sì alla vita senza eccezioni, senza compromessi. Consapevoli del fatto che è in questo modo che si può veramente cominciare a riscrivere la storia.

(di Alfredo De Matteo su Radio Spada.org)

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A Roma per la Vita – 8 maggio

Cara Amica, Caro Amico, 

Siamo in piena mobilitazione per la VI  edizione della Marcia Nazionale per la Vita, che si svolgerà l’8 maggio a Roma

Quest’anno l’appuntamento è al Colosseo alle ore 9.
Alle ore 9.30, inizieremo a marciare per le strade di Roma: percorreremo Corso Vittorio Emanuele, Largo Argentina, Piazza Venezia, per arrivare, prima delle 12.00 a Castel S. Angelo e a San Pietro anche se non sappiamo ancora se il Papa quel giorno sarà a Roma. La nostra presenza in piazza vuole però testimoniare l’esistenza di un popolo della vita compatto e numeroso deciso a combattere in difesa della vita, senza eccezioni e senza compromessi.

Le risposte che stiano ricevendo tante, autorevoli e incoraggianti. Oltre ad assicurare “fervide preghiere per la migliore riuscita della sesta edizione della Marcia per la Vita, a cui imparto con tutto il cuore una mia speciale benedizione”, Sua Eminenza il card. Gerhard Müller si congratula “con tutti coloro che si adoperano per difendere, promuovere e tutelare in ogni modo la vita umana, dato che questa si pone al vertice di quei beni che sono irrinunciabili e che costituiscono valori talmente essenziali da non consentire deroga, eccezione o compromesso a loro riguardo”.

Marceremo in nome di questa Verità, con gioia, ma anche con sofferenza per quei milioni di individui che la cultura della morte uccide ogni anno nel mondo e perché vi siano legislatori credenti e credibili – come diceva Benedetto XVI – che intervengano per fermare lo sterminio in atto.

Sono moltissimi i pullman che saranno organizzati e tanti i gruppi che si stanno mobilitando. Tra gli altri, escludendo i piccoli centri, quelli di: Benevento, Bologna, Firenze, Genova, Livorno, Milano, Modena, Napoli, Palermo, Ravenna, Siena, Torino, Verona, Vicenza…. Ci attendiamo anche una grande risposta dalla città di Roma.

Per chi invece fosse interessato a raggiungere Roma in treno, Trenitalia offre sconti per gruppi di minimo 10 persone. In particolare per i viaggi sui treni Frecciarossa, Frecciargento, Frecciabianca, InterCity, Intercity Notte, in carrozza cuccetta o VL, la riduzione è del 30% e si cumula con le riduzioni previste per i ragazzi dai 4 ai 15 anni non compiuti. Potete trovare maggiori dettagli al seguente link: http://www.trenitalia.com/tcom/Offerte-e-servizi/Offerta-per-gruppi-e-scuole.

Anche quest’anno la Marcia sarà preceduta da un momento di raccoglimento davanti al SantissimoSabato 7 maggio, alle ore 20.00, presso la basilica di Santa Maria sopra Minerva, in Piazza della Minerva 42 (vicino al Pantheon), parteciperemo all’Adorazione Eucaristica in riparazione per il crimine dell’aborto

Due convegni precederanno inoltre la Marcia. Uno internazionale promosso dal Roman Life Forum nelle giornate del 6-7 maggio e uno nazionale promosso dal Comitato Verità e Vita e da Vita Umana Internazionale il pomeriggio del 7 maggio alla LUMSA. Maggiori informazioni su questo convegno le troverete a questo link.                               

Consigliamo a tutti di affrettarsi ad organizzare il fine settimana del 7-8 maggio a Roma. Sarà una imperdibile occasione di manifestare pubblicamente la nostra volontà di combattere il processo di degradazione culturale e morale che ci aggredisce. Chiediamo in questa Settimana l’aiuto di Dio ai piedi della Santo Croce che, da sola, ha vinto il mondo!

Una Santa Pasqua a tutti voi! 

 

Comitato Marcia per la Vita

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Decalogo contro la pillola RU486

1. Un aborto è sempre un aborto. La modalità – chimica o chirurgica – con cui si realizza non cambia la sua natura di “delitto abominevole”, poiché non varia la volontarietà di provocare la eliminazione di un essere umano innocente.

2. L’ aborto chimico non è meno pericoloso per la salute della donna. Le notizie accertate di 29 morti riferibili direttamente all’uso dell’Ru 486 sono un dato che mostra come questa metodica sia dieci volte più pericolosa di quella chirurgica per la salute della donna. Ovviamente, entrambe sono ugualmente letali per la vita del concepito.

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