Una carrellata di testimonianze su Youtube che ci raccontano perchè la legge 194, che ha introdotto l’aborto legale in Italia, è una legge intrinsecamente ingiusta da cui scaturiscono infiniti mali per il singolo e per la società intera: il ginecologo Leandro Aletti; Paola Bonzi del CAV Mangiagalli; lo psicologo Roberto Marchesini; il bioeticista Tommaso Scandroglio.
Oggi più che mai è necessaria una battaglia pre-politica e culturale che ha come obiettivo finale la sua completa abrogazione .
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LEGGE 194, UNA STRAGE CHE DURA DA 40 ANNI.
Ricorrono i 40 anni dall’entrata in vigore della legge 194, promulgata nel 1978 per introdurre l’aborto legale in Italia.
“E’ stata ed è un’autentica strage di innocenti: più di sei milioni di aborti ad oggi. La vera liberazione della donna è la liberazione dalla schiavitù dell’aborto. I tempi sono maturi: la legge 194 deve essere abolita subito”.
L’intervista al ginecolo milanese Leandro Aletti, che combatte dalla prima ora contro l’aborto e per la vita.
BASTA BUGIE, SE LA DONNA E’ ACCOLTA FA NASCERE.
La legge 194, oltre ad aver sterminato un esercito di bambini mai nati, ha anche creato una voragine di violenza nelle donne che hanno praticato aborti.
“La 194 dice di voler aiutare le donne, in realtà le obbliga in una strada a senso unico, togliendo loro la possibilità di far nascere i propri figli. Noi siamo qui per questo: perchè la donna accolta diventa capace di accogliere. Così la vita nasce”.
Parla Paola Bonzi, CAV Mangiagalli.
ABORTO: COSI’ HANNO UCCISO ANCHE IL PADRE.
La legge 194 ha due soggetti (la donna e il medico), un oggetto (il bambino) ed un grande assente: il convitato di pietra della 194 è il padre.
Un fatto gravissimo, che però non stupisce.
Questa legge infatti è figlia della rivoluzione del ’68 che è stato un movimento di rifiuto proprio della figura paterna come simbolo dell’autorità.
Ma se si elimina il padre, si elimina anche la legge morale e religiosa dalla dalla società.
L’analisi dello psicologo Roberto Marchesini.
L’ABORTO, IL MALE DA CUI NASCONO INFINITI MALI.
Si viola il bene supremo: la vita. Si commette un assassinio nei confronti dell’innocente per eccellenza.
Si capovolge il diritto naturale: la madre anzichè proteggere, uccide. E si passa così da delitto a diritto.
Insomma: l’aborto è il male morale peggiore dei nostri tempi.
Eppure (quasi) tutti l’hanno ormai digerito, tanto che nessuno osa più invocare l’abolizione della legge sull’aborto. E invece è proprio questo l’obiettivo finale: abrogare la 194.
L’analisi del bioeticista, Professor Tommaso Scandroglio.
da: http://www.lanuovabq.it/it/da-delitto-a-diritto-contro-la-legge-194