Emilia-Romagna. Pandemia di “epatite gay”: cosa c’è dietro?
Dell’epidemia di Epatite A tra persone omosessuali (MSM) si è già parlato su queste pagine in occasione della pubblicazione del primo Bollettino Seieva del 2017.
Tuttavia, dall’Emilia-Romagna arrivano novità e coincidenze allarmanti. È da Parma che giungono gli ultimi segnali d’allarme relativi all’epatite che colpisce le persone omosessuali: «Ben 32 casi a Parma e provincia, il dato più alto degli ultimi 10 anni. In aumento anche la sifilide», per la quale si rilevano «17 casi a Parma nel 2017, il numero più alto degli ultimi dieci anni. Ed è un dato probabilmente sottostimato del 50%, perché la malattia sfugge spesso al sistema di sorveglianza».
Va ricordato che, prima di Parma, identici messaggi di allarme erano stati lanciati per Bologna (sifilide) e Reggio Emilia (malattie a trasmissione sessuale, MTS) e, nel complesso, l’Emilia-Romagna è al 3° posto per casi di Epatite A.
Quando però si vuole capire a che punto è la diffusione delle altre MTS, sul sito della Sanità Regionale non si trova nulla.