Era già successo l’ anno scorso che Marco Cappato intervenisse in un liceo di Milano (il Bottoni) per “spiegare” agli studenti come è bello prendere una pastiglia di pentobarbital e andare all’ altro mondo.
[Ma il Governo è cambiato o no? Abbiamo un ministro dell’Università?, ndr]
Ma non c’ è limite al peggio.
Quest’ anno il leader rdicale ce lo ritroviamo addirittura all’ Università a insegnare suicidio assistito, eutanasia, droga libera, uso degli embrioni umani come cavie da laboratorio, e la abolizione di ogni principio di bioetica per rendere la ricerca scientifica libera, in nome del “progresso”.
Tutte cose che pensavamo archiviate nel museo degli orrori dei regimi di qualche decennio fa.
E anche cose apertamente illegali.
Però per Cappato & C questo non è un problema. Anzi, il leader radicale ha appena pubblicato un libro che si chiama “credere dis-obbedire combattere” spiega “come liberarsi dalle proibizioni per migliorare la nostra vita”.
Quest’ anno il congresso della ass.. Luca Coscioni (di cui Cappato è leader) si svolgerà all’ interno della Università Statale di Milano, e sono in molti a chiedersi come sia possibile che una sede universitaria, sede culla della cultura e della ricera e pagata soi soldi dei contribuenti, possa venir concessa ad un gruppo ideologico, affiliato ad un partito politico e che promuove i suoi deliri del tutto personali su un concetto di “libertà”, svincolata da ogni limite, fino a potersi uccidere e di uccidere gli altri.
Sono decenni che i predicatori radicali cercano di convincerci che il nostro problema è che non siamo abbastanza “liberi”.
Hanno combattuto per ottenere il divorzio, poi l’ aborto, poi la fecondazione artificiale, poi quella eterologa, poi il gender (ognuno decida lui a quale sesso appertenere), poi le DAT, poi i negozi di cannabis ligth…
Ma la felicità non è arrivata; anzi siamo ancora più tristi.
Loro però non demordono e ci dicono che è solo perché la “liberazione” non è stata ancora raggiunta e dobbiamo puntare ad ulteriori liberazioni.
Le prossime saranno quelle definitive: potersi ammazzare quando si vuole, farsi lo spinello, avere figli con l’ utero in affitto e abolire i principi di bioetica che “ostacolano” la ricerca scientifica.
Ci vengono i mente i militanti comunisti di qualche decennio fa che, a fronte del fallimento del loro sistema, dicevano che il problema non era il comunismo, ma il fatto che non era ancora realizzato pienamente; e bisognava andare avanti.
Verso regimi sempre più disumani e sanguinari. Fino a che sono crollati.
Chissà se succederà lo stesso anche con i radicali?
Angelo Mandelli, http://angelomandelli.webstarts.com/blog/post/adesso-marco-cappato-insegna-suicidio-assistito-all-universita
La politica deve prendere una posizione forte e robusta una volta per tutte a difesa della vita