GB, il crollo delle famiglie radice del disagio

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Pubblichiamo la sintesi del rapporto intitolato State of the Nation Report of the Family Breakdown Working Group (Rapporto sullo stato della nazione del gruppo di lavoro sul crollo della famiglia) elaborato dal Social Justice Policy Group del Partito conservatore britannico. Il rapporto completo si trova all?indirizzo www.povertydebate.com

La famiglia ? il luogo in cui la maggior parte di noi impara le capacit? fondamentali per la vita; fisicamente, emotivamente e socialmente, ? il contesto dal quale scaturisce tutto il resto della vita. Tuttavia, la vita familiare in Gran Bretagna sta cambiando a tal punto che oggi gli adulti e i bambini si trovano a dover affrontare sempre di pi? le sfide di famiglie non funzionali, spaccate o senza padre. Ci? si verifica soprattutto nelle classi sociali pi? svantaggiate, ma questa tendenza sta influenzando profondamente persone provenienti da ogni strato della societ?. In questo rapporto abbiamo cercato di esplorare lo stato attuale della famiglia e il grado, le conseguenze e le cause del crollo della famiglia.


Presentazione del contesto


Abbiamo deciso di adottare il termine “crollo della famiglia” nel suo senso pi? ampio per esprimere tre concetti chiave: dissoluzione, malfunzionamento e “assenza del padre”. Il nostro interesse non si limita a ci? che succede quando i genitori si separano o divorziano, in parte perch? il numero di quelli che vengono chiamati nuclei monopartentali (in genere formati solo dalla madre) sta aumentando in modo significativo in questo paese. Il 15% di tutti i bambini nasce e cresce senza la presenza stabile del padre biologico.


Il dibattito sul crollo della famiglia ? fortemente contestato e la politica sociale lo ritiene un argomento problematico da trattare. A prima vista l?intenzione delle politiche di sostenere tutti i tipi di famiglia pu? sembrare lodevole, tuttavia ignora il fatto che alcuni tipi di famiglia, rispetto ad altri, portano mediamente a risultati migliori per i bambini e gli adulti.


Rifiutiamo l?idea comoda secondo la quale le politiche possono o dovrebbero essere moralmente neutrali perch? ci? ? impossibile da attuare concretamente. Bench? si debba evitare di fare i moralisti (nel senso peggiore del termine), le relazioni impegnate sono essenziali per il corretto funzionamento di famiglia, comunit? e stato, e le famiglie fondate su questo tipo di relazioni dovrebbero quindi essere incoraggiate. La comunit? dei legislatori (che comprende i politici, i legislatori e gli accademici) ? stata piuttosto riluttante ad affrontare lo scottante argomento del crollo della famiglia presentando in modo chiaro i benefici del matrimonio e delle relazioni impegnate, e i meriti del sostegno e dell?incoraggiamento di queste forme. Negli ultimi quarant?anni si sono verificati cambiamenti demografici che hanno influenzato profondamente tutta la nostra societ?, eppure non esiste alcun dibattito significativo relativo alle cause, agli effetti o ai possibili rimedi.


Uno dei fattori pi? importanti implicati nella povert? e nello scarso senso di benessere ? la questione del crollo della famiglia, eppure in questo ambito, forse pi? che in altri, i politici, i legislatori e gli accademici, tra l?altro, sono consapevoli della propria fragilit?. Molte delle loro famiglie hanno dovuto affrontare la dissoluzione e altre forme di spaccatura, e proprio per questa ragione non hanno nessuna intenzione di agire da moralisti. Inoltre sono riluttanti a sostenere un?istituzione che forse con loro non ha funzionato, sia perch? i loro genitori si sono separati, oppure perch? i loro stessi matrimoni e relazioni hanno vacillato. Tuttavia un simile argomento non pu? essere ignorato, soprattutto quando i costi che ne derivano, per tutte le misure del caso, sono cos? elevati. Riteniamo che le difficolt? personali nell?affrontare relazioni impegnate o la vicinanza a casi di separazione familiare nelle vite di parenti, amici o colleghi abbia offuscato le considerazioni politiche per troppo tempo. Per questa ragione chiediamo ai lettori di questo rapporto di lasciare da parte la loro esperienza personale e considerare questo caso, basato sulle prove, che vogliamo presentare per cercare di affrontare la sfida del crollo della famiglia. La parte introduttiva stabilisce fin dall?inizio che i rapporti tra adulti devono essere considerati fondamentali dalle politiche familiari, e non un interesse solo marginale come avviene attualmente. Ci? non significa che la preoccupazione per il benessere dei bambini debba essere estromesso dall?agenda, ma il benessere dei bambini ? strettamente collegato alla qualit? dei rapporti tra i loro genitori, e spesso sono la parte pi? vulnerabile quando le famiglie si separano. Le attuali politiche incentrate sui bambini che non danno un peso adeguato a questo fattore, non raggiungeranno lo scopo di aiutare i bambini, n? la famiglia allargata, n? in generale la societ?. Quindi cercheremo di scoprire come costruire politiche realmente incentrate sulla famiglia che avranno l?obiettivo di garantire una maggiore stabilit? e rapporti pi? saldi.


La famiglia nella Gran Bretagna di oggi


Il crollo della famiglia, in tutte le sue forme, ? un fenomeno che si sta ampliando molto pi? velocemente di quanto non fosse mai successo in precedenza. La stabilit? familiare ? andata diminuendo costantemente per quattro decenni, ed ? per questo motivo che abbiamo sentito il bisogno di osservare pi? da vicino le cause e le conseguenze di questa tendenza della societ?.


Cambiamenti demografici
Fin dagli inizi degli anni Settanta si ? verificato un declino del numero di matrimoni (al punto che il numero annuo di coppie che si sposano ? diminuito di un terzo e il tasso di matrimoni ? diminuito di due terzi), e un significativo aumento nel numero di famiglie monoparentali. Tuttavia il tasso di divorzi si ? stabilizzato dal 1980, e il continuo aumento del numero di famiglie che crollano andando a colpire i bambini, ? dovuto alla dissoluzione di coppie conviventi. La maggior parte di queste coppie ? meno stabile rispetto ai matrimoni, in quanto sono doppiamente pi? soggette alla separazione.


Cicli ripetuti di separazioni
I nostri tassi elevati di gravidanze in et? adolescenziale indicano una trasmissione inter-generazionale del fenomeno del crollo della famiglia. Le ragazze che provengono da famiglie senza padre o separate, e le cui madri hanno partorito in et? precoce, sono fin troppo ampiamente rappresentate nelle statistiche sulle gravidanze adolescenziali, cos? come le ragazze appartenenti alla V classe sociale. Queste ultime hanno una probabilit? dieci volte maggiore di diventare giovani madri rispetto alle ragazze della I classe sociale, e saranno in genere soggette a difficolt? finanziarie continue nel corso della loro vita. Inoltre il crollo della famiglia, sotto forma di abusi, abbandono o carenza di cure, d? vita a un ciclo di difficolt? psicologiche in cui gli individui “danneggiati” continuano a formare famiglie non funzionali, soggette in seguito a ulteriori crolli.


Variazioni tra gruppi etnici e confini nazionali
? chiaro che esiste una notevole differenziazione su base etnica del fenomeno del crollo della famiglia. Nel 2001 l?85% delle famiglie indiane con figli a carico era guidata da una coppia sposata, mentre il 50-60% di famiglie nere era guidata da un genitore singolo, generalmente la madre. Quando si considerano le variazioni tra gli stati occidentali, i nostri ridotti tassi di matrimonio e l?et? avanzata delle coppie che si sposano sembrano essere elementi tipici, ma la regola secondo la quale il matrimonio ? il luogo convenzionalmente pi? adatto per mettere al mondo i figli sembra essere meno forte. La tendenza verso nuclei familiari monoparentali guidati da una madre single, e gravidanze in et? adolescenziale sono fenomeni molto pi? frequenti in Gran Bretagna rispetto agli altri paesi europei.


Il divario tra le aspirazioni e il successo
Nonostante le tendenze statistiche, le aspirazioni per quanto riguarda il matrimonio rimangono molto alte. Sondaggi condotti in Gran Bretagna indicano un numero elevato di adulti (quasi il 70%) e di giovani (oltre l?80%) che desiderano sposarsi in un futuro (e rimanere con un solo partner per tutta la vita). Tra i giovani esiste una evidente possibilit? che il significativo divario tra le aspirazioni e il successo si ampli ulteriormente, se le tendenze attuali rimarranno inalterate.



Le conseguenze del crollo della famiglia


Il crollo della famiglia, sia per dissoluzione, disfunzione o assenza del padre, presenta molti effetti diversi, solo pochi dei quali hanno un esito positivo per gli individui, la cerchia familiare e la societ? in generale. All?interno di un gruppo rappresentativo composto da 2.447 individui britannici sui quali ? stato condotto un sondaggio da YouGov per questo gruppo politico, i problemi sociali si sono rivelati pi? evidenti tra coloro che avevano avuto un?esperienza diretta di crollo della famiglia. Era molto pi? probabile che chi non era stato allevato da entrambi i genitori avesse dovuto affrontare problemi educativi, dipendenza dalla droga, problemi con l?alcol, seri debiti finanziari o disoccupazione. Da solo questo sondaggio dimostra la correlazione piuttosto che la causa. Tuttavia ci presenta una valida indicazione della gamma di problemi tipicamente associati al crollo della famiglia.


Famiglie non funzionali
Con il concetto di disfunzionalit? abbiamo identificato una carenza delle cure all?interno di molte famiglie, al punto che un numero sempre maggiore non ? in grado di soddisfare alcuni bisogni essenziali della prole: legame sicuro, protezione, limiti realistici e autocontrollo, libert? di espressione di emozioni valide, autonomia, competenza e senso di identit?, spontaneit? e gioco. Gli esperti di educazione che abbiamo consultato hanno sottolineato il notevole aumento di problemi emotivi estremi che si riscontrano nei bambini affidati alle loro cure, citando come cause principali separazioni familiari, cura e educazione inadeguate e privazione sociale.


Povert? e dipendenza dallo stato sociale
Il fallimento nella creazione di un legame durevole tra una madre e un padre spesso porta alla dipendenza dallo stato sociale. Il rapporto mette in luce fino a che punto le famiglie arrivano a soffrire sotto l?aspetto finanziario dopo la separazione. L?assenza del padre provoca effetti negativi non solo sui bambini, ma anche sugli uomini che non hanno mai beneficiato di un rapporto con i loro figli, sulle donne che devono far quadrare il bilancio, per la maggior parte, da sole, e sulla societ? in senso pi? ampio, che deve sostenere il costo economico. Il crollo della famiglia contribuisce ed ? contemporaneamente anche una conseguenza della povert? e di gran parte dei problemi sociali.


L?Institute for Social and Economic Research (Istituto per la ricerca sociale ed economica) afferma che dopo una separazione coniugale, le donne sono in media del 18% pi? povere, e gli uomini sono in media del 2% pi? ricchi. Ci? implica che lo stato si addossa una gran parte del fardello economico legato al crollo della famiglia. I governi che si sono succeduti non hanno preso adeguatamente in considerazione la reale possibilit? che molte separazioni possono essere evitabili e che vale la pena di provare a salvare molti matrimoni e convivenze dal punto di vista finanziario ed emotivo.


Delinquenza e criminalit?
L?impatto sulla criminalit? ? evidenziato dal fatto che il 70% dei giovani criminali proviene da famiglie monoparentali, e che i livelli di comportamenti antisociali e la delinquenza in genere sono superiori nei figli di famiglie separate rispetto ai figli di famiglie intatte. Un terzo dei carcerati e pi? della met? dei giovani delinquenti ha avuto a che fare con i servizi sociali (e ha pertanto avuto una qualche esperienza di crollo della famiglia).

Impatto sugli anziani
Anche la cura degli anziani ? compromessa, non solo a causa della maggiore complessit? dei rapporti familiari (con doveri di cura alquanto confusi), ma anche a causa della modifica dell?ethos dei rapporti. In una societ? caratterizzata da elevati livelli di separazione, prendersi cura dei genitori anziani o dei parenti pi? stretti non ? pi? considerato un dovere morale; le cure e l?aiuto fornito dipendono dalla qualit? del rapporto. Il peso dell?assistenza viene scaricato sempre pi? sullo stato e questa tendenza continuer? a rafforzarsi a causa dell?invecchiamento della popolazione. (La stima del Local Government Association [Associazione del governo locale] prevede che tra il 2002-3 e il 2005-6 i soli cambiamenti demografici porteranno ad un aumento di 146 milioni di sterline delle spese necessarie per garantire i servizi a quelli che vengono classificati come “adulti e anziani”).


Costi sullo stato
Il crollo della famiglia rappresenta un peso economico notevole. Il costo per lo stato oggi supera ampiamente i 20 miliardi di sterline l?anno, la maggior parte dei quali vengono spesi per le sovvenzioni ai genitori single. Se ci fossero meno separazioni familiari e meno nuclei monoparentali, ci sarebbero meno bambini da prendere in carico, meno persone senza casa, meno dipendenza dalla droga, meno criminalit?, meno domande per i servizi sanitari, meno bisogno di insegnanti di sostegno nelle scuole, migliori risultati medi nell?ambito educativo e meno disoccupazione. Tutto ci? farebbe risparmiare denaro ai contribuenti e alcuni degli aspetti sopraelencati contribuirebbero addirittura a una migliore performance economica dello stato in generale.


Effetti sugli alloggi
Le riserve di alloggi sono state messe sotto forte pressione poich? sono aumentate solo di un terzo dal 1971. Nel corso dello stesso periodo la frequenza di separazioni e il numero di nuclei monoparentali sono aumentati notevolmente, generando un numero sempre maggiore di nuclei separati che necessitano di una propria abitazione. Per i genitori obbligati a lasciare la casa di famiglia il futuro ? spesso incerto ed ? difficile ottenere un sostegno ufficiale. Nel contempo esiste il timore che le case popolari vengano sfruttate in modo poco efficiente a causa della diminuzione del numero di adulti in una propriet? in seguito al divorzio. Gli alloggi dovrebbero favorire un contatto positivo con il genitore in seguito alla separazione, ma ? difficile giustificare l?assegnazione di un?abitazione con pi? camere che viene usata appieno soltanto una notte a settimana.


Nonostante tali considerazioni pratiche, non intendiamo affermare che le famiglie dovrebbero rimanere insieme solo per non aggravare il problema degli alloggi o del costo economico. Intendiamo piuttosto rilevare, qui e altrove, che chi ? colpito dal crollo della famiglia, ? spesso una persona appartenente ai segmenti pi? poveri della societ?.


Le cause del crollo della famiglia


I fattori che portano al crollo della famiglia sono diversi e complessi. Esistono a livello personale e familiare, e sono influenzati da un?ampia gamma di fattori esterni e sociali. Molti dei problemi sociali che portano al crollo della famiglia sono inoltre esacerbati da esso, come abbiamo gi? notato in precedenza.


Struttura familiare e processo familiare
Dalla ricerca risulta evidente che la gamma di problemi familiari non ? cos? ampia da rendere le soluzioni politiche un obiettivo irrealistico. Abbiamo concluso, sulla base di numerose prove, che sia la struttura familiare sia il processo familiare sono profondamente coinvolti. Le statistiche indicano che i matrimoni garantiscono un ambiente notevolmente pi? stabile per i bambini e per gli adulti rispetto alle convivenze, e resistono molto meglio nei momenti di crisi o quando nella famiglia si verifica un evento che provoca tensione, come ad esempio una gravidanza. Altrettanto importante ? la conclusione che il processo familiare ? importante, e che le famiglie funzionano al meglio e possono prosperare quando ci sono pochi conflitti. Di fatto la gestione dei conflitti all?interno dei nuclei familiari deve essere un punto chiave per le politiche pubbliche, cos? come il fattore chiave del benessere dei bambini ? il livello di conflitto tra i suoi genitori e non il livello di felicit? nel rapporto tra di essi.


Il ruolo della povert?
Le ricerche e i dati aneddotici evidenziano il livello di stress causato nella vita delle famiglie dalle preoccupazioni familiari e dai debiti. Possiamo citare una ricerca condotta su famiglie a basso reddito in cui si riconosce che: “oltre allo stress costante di riuscire ad arrivare alla fine del mese e di dover affrontare lavori precari e sotto-pagati, [i genitori] subiscono la frustrazione di vivere in alloggi al di sotto degli standard, in quartieri mal serviti, senza mezzi di trasporto adeguati, e di vivere con il costante timore della criminalit? e della violenza per se stessi e per i figli. In alcuni casi parenti pi? o meno prossimi lottano con la depressione, l?alcolismo o l?abuso di droghe, l?HIV o l?AIDS, oppure entrano ed escono di prigione, o vivono una combinazione di questi problemi. La violenza domestica ? molto pi? frequente… I neri e altre minoranze etniche sono costantemente esposti sul luogo di lavoro o per strada a episodi di razzismo e discriminazione. Gli assistenti sociali che operano con queste persone notano che spesso lo stress accumulato esplode tra le mura di casa, e la rabbia e la frustrazione troppo spesso avvelenano il rapporto tra genitori e figli”.


Alloggi scadenti come fattore che contribuisce alle separazioni familiari
Allo stesso modo, in questa parte prendiamo in considerazione l?effetto sulla stabilit? familiare degli alloggi scadenti o inadeguati, e concludiamo che una certa politica degli alloggi pu? causare, o quantomeno accelerare, inavvertitamente il crollo della famiglia, se questa si trova a vivere lontano dai parenti o da una rete di sostegno locale. Inoltre riteniamo che le famiglie che non hanno molte possibilit? di scelta, per quanto riguarda il luogo in cui vivono, si trovano in una situazione particolarmente svantaggiata. Si sentono poste sotto pressione dall?impossibilit? di modellare lo spazio in cui vivono, di cambiarlo o modificarlo secondo i bisogni dei membri della famiglia nel corso del tempo. L?associazione Charity che si occupa di questo problema ci ha spiegato che “l?alloggio non deve essere considerato semplicemente uno spazio fisico, ma piuttosto ci? che ci fornisce “radici, identit?, sicurezza, senso di appartenenza e un luogo di benessere emotivo”, e l?impatto sulle famiglie di un alloggio inadeguato deve essere considerato da questi molteplici punti di vista”.


Fattori lavorativi
La presenza o l?assenza di un impiego adeguato ? un altro fattore importante che influenza la formazione e la stabilit? della famiglia. La ricerca indica che esiste una relazione tra il numero di nuclei familiari monoparentali in una particolare area geografica e le scarse opportunit? di lavoro per gli uomini. Le opportunit? di lavoro sembrano giocare un ruolo rilevante nella presenza di uomini adatti al matrimonio.


Tasse e agevolazioni
A ci? si collega quella che viene definita “penalizzazione della convivenza”, che lo stato sociale impone alle coppie povere. L?Institute for Fiscal Studies (Istituto di studi fiscali) ha mostrato che le famiglie con redditi modesti rischierebbero di soffrire di una forte penalizzazione finanziaria se i genitori vivessero apertamente insieme. I crediti d?imposta sono valutati in base al reddito congiunto della famiglia, e non prevedono alcuno sconto per le spese di un adulto aggiuntivo. Inoltre la proporzione di reddito netto derivata dal sostegno temporaneo per il mantenimento dei figli ? aumentata nel corso degli ultimi 30 anni. Tale sostegno ora fornisce circa il 30% del reddito netto di una famiglia monoparentale media, rispetto a meno del 10% per una famiglia formata da due genitori con bambini.


Ovviamente esistono economie di scala associate alla vita insieme di una coppia, ma queste possono essere inferiori rispetto alla penalizzazione in termini di crediti d?imposta. Siamo preoccupati dall?ingiustizia intrinseca di questo sistema. Si tratta in realt? di una tassa altamente regressiva che danneggia i poveri, ma non coloro i quali hanno un reddito abbastanza elevato da non essere condizionato dalle agevolazioni dello stato sociale. Negli strati pi? poveri della societ? questo pu? interagire con i fattori lavorativi di cui abbiamo gi? parlato, andando a sfavorire il matrimonio e rendendo queste e altre convivenze ancora pi? instabili.


Poich? circa la met? dei bambini poveri vive in famiglie con coppie di genitori, una politica che penalizza le coppie povere non consentir? a nessun partito di raggiungere l?obiettivo di ridurre la povert? infantile. Inoltre l?attuale sistema incoraggia la frode, penalizza l?impegno nei rapporti e ha portato i ricercatori a concludere che i sistema di tasse e agevolazioni ? stato di fatto un fattore significativo per la dissoluzione e la diffusione di nuclei familiari monoparentali. Abbiamo trovato la prova di un divario sempre maggiore tra il comportamento della classe media e della classe operaia per quanto riguarda la formazione della famiglia, poich? quest?ultima ha fatto registrare l?aumento pi? evidente delle nascite al di fuori del matrimonio dal 1960. Si ? verificato un cambiamento delle norme sociali che ? stato influenzato in misura non ridotta dalla creazione di uno stato sociale molto ampio, che ha fornito il sostegno da parte del governo alle madri single.


Il dilemma per la politica
Ovviamente tutto ci? pone un dilemma fondamentale per la politica: come pu? il governo promuovere la stabilit? familiare senza insidiare i nuclei familiari monoparentali e, viceversa, come pu? il governo sostenere i genitori single senza insidiare la stabilit? familiare? Questo rapporto del gruppo di lavoro non intende in alcun modo stigmatizzare i genitori single che affrontano un compito estremamente difficile, in genere avendo a disposizione troppe poche risorse rispetto alle famiglie con due genitori. Come afferma il National Council for One Parent Families (Consiglio nazionale per le famiglie monoparentali): “l?essere un genitore single ? raramente una scelta di vita”. Tuttavia non si pu? ignorare che la stabilit? familiare ? stata quasi completamente ignorata come conseguenza dell?attenzione concentrata sul sostegno ai genitori single.


Il sistema legale
Anche il sistema legale, bench? inavvertitamente, ? stato un ulteriore fattore che ha contribuito al declino della stabilit? familiare. Uno studio che ha analizzato il tasso di divorzi, suggerisce che in 18 stati europei l?effetto combinato di tutte le riforme legali ha contribuito per il 20% all?aumento del numero di divorzi tra il 1960 e il 2002. Attualmente sono in fase di studio le raccomandazioni della Commissione legislativa per l?estensione dei diritti alle coppie conviventi. La nostra ricerca indica che tali proposte molto probabilmente incoraggeranno le coppie a convivere, e quindi a dare vita a rapporti pi? instabili. Noi sosteniamo la richiesta di molti altri consulenti di educare le coppie conviventi, facendo conoscere loro la precariet? delle basi legali su cui si fonda al momento il loro rapporto, invece di risolvere i problemi al posto loro nel modo che ? stato suggerito.


Per questo dibattito ? fondamentale la prova inconfutabile che la separazione delle coppie conviventi ? la principale spinta per la creazione di nuclei monoparentali in Gran Bretagna (vedi B4). Circa la met? dei genitori conviventi si separa prima del quinto compleanno del figlio, rispetto a una coppia di genitori sposati ogni dodici. Tre quarti dei crolli delle famiglie che coinvolgono bambini piccoli oggi riguardano genitori non sposati. Un nuovo studio, commissionato per questo gruppo politico, ha analizzato il crollo delle famiglie nell?ambito del Millennium Cohort Study su 15.000 madri con figli di 3 anni. I genitori conviventi con bambini piccoli avevano pi? del doppio delle probabilit? di separarsi rispetto ai genitori sposati, indipendentemente da et?, reddito e altri fattori socio-economici di base. Infine, molti di questi fattori si tramandano di generazione in generazione, e ci? significa che questi problemi sono oggi profondamente radicati e a lungo termine.



Direzioni di politica


Questo rapporto stabilisce una linea di partenza che indica il percorso auspicabile delle raccomandazioni di politica che presenteremo nel giugno 2007.


Noi crediamo che sulla base delle prove raccolte e presentate nel rapporto completo allegato a questa sintesi, non si possa fare a meno di riconoscere che il crollo della famiglia, in qualunque sua forma, sia una preoccupazione seria per la societ? in generale, oltre che per gli individui che vengono colpiti personalmente. Per questa ragione riteniamo di dover analizzare a fondo le forme possibili delle politiche centrate sulla famiglia, piuttosto che le politiche centrate sui bambini. Temiamo che le attuali politiche, come quelle che incoraggiano un pi? alto livello di partecipazione delle madri al mercato del lavoro (allo scopo di diminuire la povert? infantile), non ne abbiano preso debitamente in considerazione l?impatto devastante sulle famiglie e sui rapporti. Il ruolo vitale dell?educazione da parte dei genitori non pu? essere delegato a “fornitori” esterni, n? ristretto in lassi di tempo sempre pi? brevi.


In secondo luogo, ? evidente che dobbiamo dare alla prevenzione e alla cura lo stesso risalto. Ci occuperemo di come stabilizzare le famiglie gi? esistenti e di come ricreare rapporti stabili in famiglie e strutture nell?ambito di una societ? socialmente responsabile. Il matrimonio continua ad offrire il contesto pi? stabile e durevole, ma non sembra esistere un elevato livello di consapevolezza di tali benefici.


In terzo luogo, e in relazione al secondo punto, desideriamo affrontare da vicino la questione di come fare in modo che siano gli individui, e non lo stato, a decidere come far crescere la propria famiglia, e di come dare vita a servizi che offrano alle famiglie delle reali scelte. Ad esempio ci siamo resi conto del livello di tensione che caratterizza i rapporti nelle famiglie dove ? presente un disabile. Non ? solo il dover affrontare la disabilit? a generare tensione, ma ? anche il dover lottare per le cure, l?istruzione e i servizi di sostegno. Se riteniamo che lo stato sociale abbia un certo ruolo nell?aumento dei crolli delle famiglie, dobbiamo prendere in considerazione adeguamenti attuabili, e anche eventuali interventi integrativi. La nozione di stato sociale prevede un?agenda di responsabilit? sociali per cominciare a cercare il modo di incoraggiare le persone a prendere decisioni in base al bene della societ? in senso pi? ampio, in base a una ricompensa futura e non a un ritorno immediato. Questo concetto comprende anche il valore del talento e dell?energia delle organizzazioni di volontariato di questo paese.


Pertanto affronteremo le politiche globali di questo governo in materia di matrimonio, convivenza e famiglie monoparentali; gli scopi e i limiti delle iniziative di politica rivolte alle masse e di quelle fatte ad hoc; gli aspetti legali di matrimonio, convivenza e nuclei monoparentali; tasse e agevolazioni che influenzano positivamente o negativamente il reddito delle famiglie; altre politiche del governo e messaggi che influenzano il reddito delle famiglie; la presentazione di rapporti preventivi e educazione dei genitori alla cura dei figli; la presentazione di altri rapporti e interventi sul ruolo dei genitori; la pubblicazione e l?uso di dati statistici rilevanti; il ruolo dei governi locali e il ruolo del settore del volontariato.


In questo modo speriamo di dare vita a un quadro politico che possa sostenere le famiglie inglesi nel raggiungere ci? che quasi tutte desiderano: un ambiente stabile, curato e permanente a beneficio dei suoi membri, della cerchia dei familiari e di tutta la societ?.



(Traduzione di Sara Morselli su Avvenire-?Famiglia 12-1-2007)