Gedda, Mengele e lo scandalo mediatico

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Non razzismo, ma violazione della privacy


Mario A. Iannaccone
Mercoledi 08 marzo 2006

A proposito di eugenetica ed eugenisti, italiani questa volta, e di polemiche a comando, non dev’esser parso vero a Simonetta Fiori trovare il nome di Luigi Gedda nell’indice analitico della documentata ricerca di Francesco Cassata, Molti, Sani e Forti. L’eugenetica in Italia (Bollati Boringhieri, 2006). Da qui, gli strilli dell’articolo di “Repubblica” del 24 febbraio scorso, dove si proclamava: ?la destra cattolica di Gedda? (il “razzista”) ? andata ?alla scuola di Mengele?; e poi si rassicurava che, comunque, ?l’eugenetica non ? una scienza reazionaria come in tanti pensano?. Gi?, e si capisce perch?: bisogna salvare Margaret Sanger, e i tanti socialisti utopisti e darwinisti sociali che fondarono la disciplina. Ma il punto non sono gli strilli della Fiori, rivolti pi? contro Buttiglione che contro Gedda; il punto ? che, nel libro di Cassata, delle “inquietanti attivit?” di Gedda non c’? traccia. Il che, dopo tanta grancassa, ? una ben singolare assenza. Certo, Gedda conosceva quell’Otmar von Verschuer che ?molti elementi sembrano comprovare? fosse stato a conoscenza del lavoro svolto da Mengele: e sarebbe gravissima macchia del tedesco. Ma ci? significa, per Gedda, ?andare alla scuola di Mengele?? Allora, le centinaia di personalit? accademiche che fino al 1963 ebbero contatti con Verschuer, tutte, andarono “alla scuola di Mengele”? Cassata spiega quali fossero i campi in cui Gedda si riconduceva “esplicitamente” ad orientamenti di tipo eugenetico (pp. 337-341): la ricerca di componenti ereditarie nel successo sportivo; di “fenotipi” o “genotipi” pi? adatti alla vela che al lancio col peso, alla scherma che al ciclismo. Per far ricerca in questo campo, nel 1959, Gedda present? al Coni schede che facevano uso del tipico linguaggio scientifico del tempo, contestate allora non per il loro razzismo, ma perch? violavano la privacy degli atleti (p. 340). Curioso, l’effetto che fanno i libri, a leggerli sino in fondo: sembrano smentire le promesse della lettura affrettata. Insomma, a ben leggere, ?la destra cattolica di Gedda alla scuola di Mengele? non ci ? proprio andata. E ben ha fatto Andrea A. Galli, il 25 febbraio scorso su questo giornale, a ricordare le parole con cui Gedda descriveva i propri principi, respingendo ogni razzismo. Gli stessi principi che ispirarono il cattolico Pierce Butler, l’unico componente della Corte Suprema americana che cerc? di fermare – ultimo argine il caso Buck v. Bell – la tragedia delle decine di migliaia di sterilizzazioni coatte che sarebbero venute negli anni successivi.